L’istanza di commutazione della pena da ergastolo a 30 anni è stata presentata nelle scorse settimane. Da qui l’incidente di esecuzione davanti alla Corte e le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’ex terrorista al magistrato di Sorveglianza di Cagliari per ricostruire i momenti della sua consegna all’Italia. Battisti ha spiegato che il 14 gennaio scorso si stava imbarcando, dopo l’arresto in Bolivia, salendo “la scaletta” di un aereo “della polizia federale brasiliana”, dopo essere stato preso in carico da “sette agenti” brasiliani, ma poi “c’è stato un conciliabolo” tra loro e gli agenti boliviani. Alla fine l’aereo brasiliano è ripartito “senza di me” e sono poi arrivati i poliziotti italiani.

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Un passaggio dell’arrestato che sarebbe avvenuto con modalità che, per il suo legale, l’avvocato Davide Steccanella che lo assiste con Gianfranco Sollai, “confermano che si è trattato di una mera consegna diretta alla polizia italiana di soggetto estradato dal Brasile” e, dunque, va applicata “quell’estradizione, perché non penso che lo Stato italiano possa eseguire una pena nei confronti di chi è stato condannato per avere violato la legge, senza a sua volta rispettarla”.
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Proprio per la necessità di avere “una chiara idea di come si sviluppa” la decisione di trasferire in Italia Battisti, residente in Brasile e arrestato in Bolivia, la Corte ha accolto la richiesta della difesa di nominare un perito per la traduzione dal portoghese all’italiano degli atti, tra cui “il decreto di espulsione, il parere dell’avvocato generale e alcune pagine del provvedimento di estradizioni”. Per la traduzione potrebbero essere necessari fino a tre mesi.
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