Intanto ci sono voci di un passo indietro di Google proprio nel settore dei prodotti mobile. Il colosso di Mountain View avrebbe comunicato a “decine di dipendenti” che fanno parte della divisione laptop e tablet un’assegnazione ad altri ruoli all’interno del gruppo. L’indiscrezione appare su Business Insider, che cita fonti interne a Mountain View.
La notizia indicherebbe un’aggiornamento dei piani e un ridimensionamento dell’ambizioso progetto che, dal 2016, punta a spingere gli hardware “made by Google”.
I dipendenti interessati fanno parte della divisione “Create”, che include le fasi di progettazione e sviluppo relative a Pixelbook (la linea di portatili) e Pixel Slate (il tablet 2-in-1). I dispositivi non hanno sfondato in un mercato sempre più concorrenziale. Non ci sono riusciti i Pixelbook e neppure i tablet. Il primo (Pixel C) è stato lanciato nel 2015. L’ultimo, Pixel Slate, lo scorso autunno con l’ambizione di insidiare Surface Pro di Microsoft e iPad Pro di Apple. Ma in tutti i casi l’accoglienza è stata fredda.
Ridisegnare i piani della divisione “Create” non vuol dire abbandonare gli hardware: gli smartphone Pixel, gli speaker Google Home e i dispositivi indossabili fanno parte di divisioni a sè. Ed è quindi probabile che una parte dei dipendenti migri verso prodotti che stanno avendo più successo. Big G punta infatti a lanciare nuovi smartphone, uno dei quali sarà – per la prima volta – più economico. E la gamma Home continua a crescere, imponendosi come seconda forza globale alle spalle di Amazon Echo.
L’approfondimento quotidiano lo trovi su Rep: editoriali, analisi, interviste e reportage.
La selezione dei migliori articoli di Repubblica da leggere e ascoltare.
Saperne di più è una tua scelta
RosadeiVentihotel.it