E’ quel che emerge dall’ultima rlevazione congiunturale di Legacoop in collaborazione con Swg, relativa al primo quadrimestre dell’anno e con uno sguardo prospettico volto ai prossimi quattro o cinque mesi. “In un contesto di complessiva debolezza dell’economia – sottolinea il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, presentando i dati – le nostre cooperative confermano, come del resto è accaduto negli anni peggiori della crisi, una buona capacità di tenuta, e in molti casi di crescita, in particolare sul fronte dell’occupazione e degli investimenti”.
Tra i fattori di preoccupazione c’è “l’inversione di tendenza nei tempi di pagamento dei debiti da parte della pubblica amministrazione, che tornano ad allungarsi dopo un periodo di miglioramento. È un problema sul quale richiamiamo l’attenzione del governo, perché rischia di frenare l’attività, in settori come i servizi sociali, e di complicare la vita a imprese e cittadini in una fase già di per sé complessa”.
Guardando al Paese nel suo complesso, tra le cooperative la quota di chi prevede un ulteriore ribasso dell’economia italiana (il 27,2% del campione) è nettamente superiore a quella di chi si aspetta un aumento (il 3,6%). A livello dimensionale, nessuna grande cooperativa si aspetta una ripresa, mentre nelle pmi è sensibilmente più elevata la quota dei pessimisti. Decisamente più ottimistico, invece, il sentiment dei cooperatori circa la ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi, in misura, tra l’altro, più marcata rispetto al quadrimestre precedente: le attese favorevoli si attestano quasi al 18% delle risposte. A livello settoriale si prevede una risalita della domanda soprattutto nel settore cultura-turismo-media, seguito dalla cooperazione sociale, dall’industria delle costruzioni e dalla distribuzione commerciale.
Per quanto riguarda il lavoro, il 73,2% delle cooperative prevede di mantenere invariati i livelli occupazionali. Tuttavia, in linea con quanto registrato nelle precedenti rilevazioni, anche per i prossimi mesi le previsioni di crescita dell’occupazione (17,9% del campione) sono superiori a quelle di diminuzione (8,9%) ed interessano tutti i livelli dimensionali e tutti i settori, esclusi l’industria delle costruzioni e l’agroalimentare.
Riguardo agli investimenti, il 20% del campione prevede di aumentarli: un dato incoraggiante e lievemente superiore a quello rilevato ad inizio anno. Invariata, infine, la quota (il 17,4%) delle cooperative che utilizzeranno le agevolazioni di Industria 4.0.
L’approfondimento quotidiano lo trovi su Rep: editoriali, analisi, interviste e reportage.
La selezione dei migliori articoli di Repubblica da leggere e ascoltare.
Saperne di più è una tua scelta
RosadeiVentihotel.it